Uno spazio vivo nel cuore di Latisana, dove il tempo si apre al gesto, al suono, alla parola.
Vieni a scoprire mostre, eventi, laboratori e visioni in dialogo costante tra passato e presente.
Vieni a scoprire mostre, eventi, laboratori e visioni in dialogo costante tra passato e presente.
Un luogo d’arte, memoria e natura nel cuore di Latisana
L’associazione culturale Anthea Art Studio nasce il 7 maggio 2012 da un’idea dell’artista Lorena Chiarcos, con l’obiettivo di promuovere l’arte contemporanea e la cultura del territorio.
Situato nel centro storico di Latisana, Anthea è un luogo vivo e aperto alla sperimentazione, dove artisti, cittadini e visitatori possono incontrarsi, creare, lasciarsi ispirare.
La sede si trova all’interno di Corte Chiarcos, nel palazzo di famiglia dell’artista: un edificio carico di memoria e bellezza, impreziosito da un giardino interno rigoglioso, che rende ogni visita un’esperienza immersiva tra natura e arte.
Questo spazio racconta una storia importante: nel 1746 fu sede di un banco dei pegni e di un ghetto ebraico. Ancora oggi, la presenza del Duomo di Latisana – che si affaccia proprio davanti – richiama il dialogo tra culture e spiritualità diverse, da sempre parte integrante dell’identità di questo luogo.
All’interno della sede ha preso forma anche Anthea Art Gallery, uno spazio espositivo che negli anni è diventato un punto di riferimento per mostre, vernissage ed eventi culturali a livello locale e internazionale.
La galleria ha ospitato artisti di rilievo come Arnaldo Miccoli, Giorgio Celiberti, Guglielmo Meltzeid, Elisa Glapinska, Antonio Tamburro, Pablo Girolami e molti altri, continuando a essere un centro pulsante di creatività e scambio culturale.
Situato nel centro storico di Latisana, Anthea è un luogo vivo e aperto alla sperimentazione, dove artisti, cittadini e visitatori possono incontrarsi, creare, lasciarsi ispirare.
La sede si trova all’interno di Corte Chiarcos, nel palazzo di famiglia dell’artista: un edificio carico di memoria e bellezza, impreziosito da un giardino interno rigoglioso, che rende ogni visita un’esperienza immersiva tra natura e arte.
Questo spazio racconta una storia importante: nel 1746 fu sede di un banco dei pegni e di un ghetto ebraico. Ancora oggi, la presenza del Duomo di Latisana – che si affaccia proprio davanti – richiama il dialogo tra culture e spiritualità diverse, da sempre parte integrante dell’identità di questo luogo.
All’interno della sede ha preso forma anche Anthea Art Gallery, uno spazio espositivo che negli anni è diventato un punto di riferimento per mostre, vernissage ed eventi culturali a livello locale e internazionale.
La galleria ha ospitato artisti di rilievo come Arnaldo Miccoli, Giorgio Celiberti, Guglielmo Meltzeid, Elisa Glapinska, Antonio Tamburro, Pablo Girolami e molti altri, continuando a essere un centro pulsante di creatività e scambio culturale.
Un luogo che custodisce storie
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Un luogo che custodisce storie. Una casa che genera futuro. Anthea Art Studio ha sede in un palazzo carico di memoria, già parte del ghetto ebraico di Latisana (1946). La famiglia Chiarcos ne ha fatto negli anni un luogo di incontro, di pensiero e di cura. Tra le pareti di questa dimora scorrono tracce, simboli, eredità. Nella mappa di Latisana, Anthea è una soglia: tra città e fiume, tra natura e forma, tra silenzio e voce. Foto storica del Palazzo Chiarcos
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Una casa che genera futuro e custodisce memoria
Il ghetto ebraico di Latisana e la storia di Corte Chiarcos
Nel cuore di Latisana, il palazzo che oggi ospita Anthea Art Studio custodisce una storia poco nota e profondamente significativa: tra il Cinquecento e il Settecento, in quest’area sorgeva un ghetto ebraico, riconosciuto anche nelle mappe storiche del 1746 come “il Ghetto”, proprio di fronte al Duomo.
Qui vivevano famiglie ebraiche attive nella comunità: medici, commercianti, levatrici, e soprattutto feneratori, autorizzati a gestire un banco dei pegni sotto protezione dei giurisdicenti di Latisana. Una presenza regolamentata da capitolati ufficiali, che garantivano libertà religiosa, diritto all’abitazione e protezione da soprusi, in cambio di regole precise.
Gli ebrei di Latisana potevano avere sinagoghe, leggere i propri libri, osservare i riti secondo la Legge mosaica. Le famiglie cristiane collaboravano con loro: i beccai fornivano carne secondo le prescrizioni kasher, le levatrici assistevano le nascite, i medici visitavano le loro case. Un esempio precoce e raro di coesistenza interreligiosa, seppure con le contraddizioni e i limiti del tempo.
Il banco ebraico fu attivo fino alla fine del Settecento. La memoria di queste presenze è oggi parte dell’identità profonda di questo luogo. Corte Chiarcos è dunque non solo un palazzo, ma una soglia tra le culture, un simbolo di resistenza, dialogo e dignità.
Anthea raccoglie questa eredità e la trasforma in pratica quotidiana: rendere l’arte accessibile, accogliente, e capace di ricucire le fratture della storia con gesti di bellezza e cura.
Nel cuore di Latisana, il palazzo che oggi ospita Anthea Art Studio custodisce una storia poco nota e profondamente significativa: tra il Cinquecento e il Settecento, in quest’area sorgeva un ghetto ebraico, riconosciuto anche nelle mappe storiche del 1746 come “il Ghetto”, proprio di fronte al Duomo.
Qui vivevano famiglie ebraiche attive nella comunità: medici, commercianti, levatrici, e soprattutto feneratori, autorizzati a gestire un banco dei pegni sotto protezione dei giurisdicenti di Latisana. Una presenza regolamentata da capitolati ufficiali, che garantivano libertà religiosa, diritto all’abitazione e protezione da soprusi, in cambio di regole precise.
Gli ebrei di Latisana potevano avere sinagoghe, leggere i propri libri, osservare i riti secondo la Legge mosaica. Le famiglie cristiane collaboravano con loro: i beccai fornivano carne secondo le prescrizioni kasher, le levatrici assistevano le nascite, i medici visitavano le loro case. Un esempio precoce e raro di coesistenza interreligiosa, seppure con le contraddizioni e i limiti del tempo.
Il banco ebraico fu attivo fino alla fine del Settecento. La memoria di queste presenze è oggi parte dell’identità profonda di questo luogo. Corte Chiarcos è dunque non solo un palazzo, ma una soglia tra le culture, un simbolo di resistenza, dialogo e dignità.
Anthea raccoglie questa eredità e la trasforma in pratica quotidiana: rendere l’arte accessibile, accogliente, e capace di ricucire le fratture della storia con gesti di bellezza e cura.